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Rpm Italia ha alle spalle molteplici realizzazioni di pavimenti in aziende vinicole. Da sempre il materiale resina è un alleato incredibile per questo genere di realizzazioni.

Piccole, medie o grandi realtà utilizzano i nostri prodotti per i pavimenti di aree quali la produzione, zona cisterne, imbottigliamento e magazzino. Attualmente grazie ai nuovi trend estetici la resina viene impiegata anche nelle aree ricevimento, uffici e degustazioni.


In una azienda vinicola un pavimento deve sopportare diverse sollecitazioni chimiche e meccaniche.

I nostri prodotti sono:

  • resistenti meccanicamente al passaggio di carrelli elettrici, muretti e transpallet

  • resistenti all’abrasione dovuta al trascinarsi di tubi, bancali, bocchettoni di raccordo e gabbie

  • resistenti chimicamente al prolungarsi del contatto con vino, succhi acidi e prodotti per la pulizia.


Spesso le aziende vinicole hanno cicli produttivi continui e può risultare complicato interromperli. Rpm Italia garantisce la posa in tempi molto brevi (a seconda dei mq si va da uno a cinque giorni) durante i fine settimana, e durante le festività.


I nostri pavimenti possono essere posati su pavimentazioni già esistenti magari ammalorati o non conformi alle normative sanitarie attuali.

Possiamo correggere o edificare pendenze per migliorare la raccolta dei liquidi nelle canaline o pozzetti.


I nostri prodotti sono tutti certificati e rispondono alle normative vigenti in quanto reazione al fuoco e antisdrucciolo.


Le pavimentazioni in resina sono personalizzabili in quanto a seconda delle tecniche di posa e di pigmentazione del prodotto si possono ottenere diversi effetti anche con l’eventuale inserimento di loghi aziendali.



  • 17 giu 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

Molto spesso quando ci viene chiesta una consulenza, la preoccupazione principale riguarda la resistenza della resina.

Questo materiale viene utilizzato in ambienti residenziali, retail, uffici e industria.

Nel campo industriale, può essere applicata sia nelle zone adibite a magazzino, negli uffici e in corrispondenza delle aree di produzione.

Il grado di resistenza dipende dalla scelta dei materiali e dalla posa. La resina viene stratificata, fino a raggiungere lo spessore deciso in fase di progettazione dell'intervento. E' infatti fondamentale valutare attentamente sia il tipo di sottofondo presente sia gli stress a cui il nuovo pavimento in resina verrà sottoposto.

Le informazioni preliminari e il sopralluogo ci permettono di determinare quale tipo di pretrattamento eseguire (una fresatura piuttosto che una levigatura), che tipo di resina applicare (metacrilata, espossidica, poliuretanica) e il ciclo di posa più adatto.

Generalmente le resine utilizzate nel reparti produttivi, hanno alta resistenza chimica, meccanica, agli acidi (in fase preliminare si valutano anche i tipi di liquidi con cui il pavimento può entrare in contatto), alcali, alte e basse temperature (ad esempio in aree con forni o celle frigo).

Le problematiche che possono sorgere in seguito ad una posa non corretta possono essere bolle, crepe, resina in distacco..

Per questo è importante affidarsi a posatori esperti e sicuramente non al fai da te.

Quindi, sì, la resina è un materiale estremamente performante, adattabile a quasi tutte le superfici ed estremamente resistente. L'importante è affidarsi ad un professionista per ottenere superfici durevoli.



La resina è un materiale idrorepellente, va quindi a fare da barriera impenetrabile tra l'umidità/l'acqua presente nell'ambiente e il substrato, che può essere di diverso tipo (piastrelle, calcestruzzo ecc).

I problemi possono sorgere quando l'umidità non è un fattore esterno, come quello dato da lavaggi frequenti del pavimento o da fenomeni atmosferici, bensì nel momento in cui la resina viene posata su un substrato con presenza di umidità di risalita, che proviene quindi dal fondo stesso.

Questo può succedere quando il substrato, ad esempio, in calcestruzzo è sprovvisto di barriera al vapore, ovvero un foglio in polietilene posto tra la massicciata e il getto e che scongiura il problema della possibile umidità di risalita.

Nel caso di un calcestruzzo di nuova posa, è importante anche che sia maturo e ben asciutto prima del rivestimento in resina in quanto se al di sotto di questo è presente dell'umidità che risale, si andranno a formare bolle con successivo deterioramento, frattura e distacco del rivestimento.

Nel caso in cui il pavimento esistente sia sprovvisto di barriera a vapore, c'è comunque una soluzione.

Una volta abraso lo strato superficiale, viene fatta una "rasatura in resina", ovvero ne viene applicato uno strato sottile prima del ciclo di posa scelto, questo strato fungerà da barriera al vapore.

E' importante che venga eseguito un attento controllo del pavimento esistente ed adottare questa soluzione affinché la posa della resina sia possibile in tutta sicurezza.

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